Benedetto XIV (al secolo Prospero Lambertini, Bologna 1675-1758)
Prospero Lorenzo Lambertini nacque da antica famiglia senatoria di Bologna, la seconda città per importanza dello Stato Pontificio.
Fu tenuto in grande stima dai papi per la sua eccellenza nel ramo del diritto canonico, difese con rigore la dottrina della Chiesa pur mantenendosi moderato nei confronti del giansenismo, fu un politico prudente.
Fu stimatissimo arcivescovo di Bologna e, dopo un conclave durato ben sei mesi, fu eletto papa assumendo il nome di Benedetto XIV. Lungi dal cedere alle difficoltà di un momento storico afflitto da turbolenze politiche e difficoltà finanziarie, questo uomo dotato di moderna intelligenza, prudenza e dottrina, riuscì a improntare il suo pontificato a un’atmosfera della massima apertura.
Il Lambertini promosse una intensa attività culturale che, a differenza dei suoi predecessori, non rimase circoscritta al campo delle arti, in quanto fu un precursore nel riconoscere l’importanza cruciale dello sviluppo della scienza per il progresso della condizione umana. Patrocinò lavori e restauri di chiese e di edifici monumentali di Roma; arricchì le collezioni dei Musei Capitolini con la fondazione della Pinacoteca (1748); fondò l’Accademia delle Romane Antichità con la consulenza dell’archeologo tedesco Johann Joachim Winckelmann (1740); incrementò la Biblioteca Vaticana, presso la quale fondò il Museo Cristiano, il primo che, secondo la moderna accezione del termine, fu reso accessibile al pubblico in Vaticano (1757). Al contempo promosse la riforma dell’Università La Sapienza istituendo cattedre di fisica sperimentale, chimica per la classe medica, matematica superiore.
Il pontificato di Benedetto XIV, considerato uno dei più significativi dell’età moderna, coincise con il periodo forse più fervido della vita culturale del Settecento a Roma, animata da personalità del massimo livello sia nazionale che internazionale entrate a far parte del suo erudito entourage.