L’amore e la morte ispirano da sempre atmosfere d’incertezza e affannosa trepidazione che trasformano la percezione dello spazio, di per sé neutro, con atti ed eventi perturbanti.
Un malessere indefinibile emana allora da ogni fronda, da ogni angolo di viale incassato tra le siepi che conduce spesso a una villa silenziosa e fatiscente.
La verzura è un oscuro sipario (Bunny Lake è scomparsa di Otto Preminger), un parco esotico diviene un eden disfatto e sfigurato (Improvvisamente l’estate scorsa di Joseph L. Mankiewicz), la bellezza s’intride di orrore divenendo patetica e mostruosa.