Il disegno animato ha esplorato e composto sfondi naturali di raffinata fattura dove il gusto irrealistico dei colori e delle forme può, in certi casi, travalicare, per resa visiva, la forza dei primi piani ossia di personaggi, azioni e dialoghi. Ma i giardini dipinti non si trovano solo nei film d’animazione; anche certe scenografie possono trovar posto in questo gruppo.
In film come Yellow Submarine di George Dunning, la scenografia – componente di contorno – può divenire elemento attivo del gioco drammaturgico.

In Mary Poppins di Robert Stevenson, si nota come fiori e giardini aprono le porte del sogno, che sono i veicoli privilegiati di un viaggio nella pura e semplice fantasia. Come non ricordare che la realtà si fa evanescente a scoprire i miracoli dell’immaginazione quando ci sono di mezzo i bambini?

In Azur e Asmar di Michel Ocelot il giardino è un punto d’incontro cruciale ed è una festa dell’occhio. È il centro della casa dell’antica nutrice. Essa accoglie Azur, dopo molte peripezie, come un figlio ritrovato: “vieni a vedere il mio giardino”, dice subito, ed è come accoglierlo nel suo grembo di madre. Qui la precisione ritmica di un giardino occidentale si tramuta nel calore misterioso e acceso di un giardino d’Oriente tra fitte masse di fiori e l’acqua di fontane.