Spazi aperti e prospettive vertiginose, chiare geometrie e sagomature precise, simmetrie meditate, stupefacenti meraviglie barocche che favoriscono la visione di una natura trasformata in planimetrie d’invenzione: vi si alternano viali, passaggi, sfondamenti prospettici e specchi d’acqua. Questa è Versailles, e così la ritroviamo nei film che cercano di farci riflettere sull’eloquenza della natura, pur tanto addomesticata e allestita.
La matematica, la geometria, la presenza del numero, del ritmo, fanno parte della fisionomia del parco, specie del parco settecentesco.
Li si ritrova puntualmente nei film che lo celebrano o in cui vi si ambientano sequenze particolari (Marie Antoinette di Sofia Coppola).