La libertà inventiva domina quest’ultima sezione, pertanto gli spazi-giardino possono sfumare in luoghi intermedi, dove la scenografia, da naturalistica che era negli esempi che abbiamo visto finora, diviene spesso una natura dichiaratamente finta, mascherata, alterata o semplicemente disegnata.

Nel giardino del fantastico, dell’immaginario o nel film d’animazione, ci si ritrova in una zona franca. La regia mette in atto sistemi ispirati a mondi fiabeschi, al sogno con i suoi scenari ibridi; instaura regni dell’enigma e della paura. Non ci sono confini, limiti, se non quelli di un’invenzione totalizzante: della scenografia, della trama, della tecnica, della regia. Il disegno animato trova qui la sua più compiuta espressione.