Willem Janszoon Blaeu (Alkmaar 1571- Amsterdam 1638)
L'olandese Willem Janszoon Blaeu è tra i più grandi e famosi costruttori di globi del XVII secolo. Appassionato di matematica, geografia e astronomia, nel 1595 si reca a Uraniborg (l’ultimo osservatorio astronomico costruito prima dell'invenzione dei telescopi), dedicato a Urania, Musa dell’Astronomia, e realizzato nel 1576 sull’isola di Hven dall’astronomo danese Tycho Brahe (1546–1601), un pioniere nello sviluppo di strumenti astronomici volti a misurare con grande precisione la posizione delle “stelle fisse”. Grazie all’altissimo livello delle conoscenze scientifiche lì acquisite, tornato ad Amsterdam nel 1598, Blaeu intraprende una fortunata carriera come costruttore di globi, celesti e terracquei, di strumenti astronomici e di mappe e carte nautiche, divenendo capostipite di una prestigiosa dinastia di cartografi, attiva per oltre cinquanta anni.
Ispirato nella costruzione dei globi dalle teorie e tecniche cartografiche del matematico, astronomo e cartografo fiammingo Gerardo Mercatore (Gerhard Kremer in olandese 1512 –1594), l´ingegnoso Blaeu, desideroso di conquistare ancor più fama e prestigio, avvia negli anni Venti del ‘600 una produzione di globi di grande formato su cui riporta numerose indicazioni geografiche e note scientifiche recenti e inedite. A favorire questa scelta contribuisce anche il successo raggiunto dai grandi globi realizzati dal suo concorrente, il cartografo fiammingo Jodocus Hondius jr. Ben presto i globi di grande formato di Blaeu troveranno spazio tra gli ambienti più prestigiosi dell’epoca.
Nel frattempo lavora al progetto di un atlante composto dalle mappe più aggiornate del mondo conosciuto e nel 1635 escono i primi due volumi del suo Atlas Novus sive Theatrum Orbis Terrarum.
I prodotti del suo laboratorio cartografico sono considerati un prezioso equipaggiamento da adottare sulle navi impegnate nei commerci e nel tracciare nuove rotte nautiche e grazie alla fama raggiunta, nel 1633 la Compagnia olandese delle Indie Orientali (VOC) lo nomina cartografo ufficiale. Alla sua morte l‘attività proseguirà con i figli Joan e Cornelis, il primo dei quali subentrerà al padre come cartografo ufficiale della VOC completando inoltre, intorno al 1655, l’intera serie in sei volumi dell’Atlas Novus.