Il cartiglio tecnico riportato nella parte centrale inferiore della mappa illustra le modalità di calcolo per misurare la distanza tra due luoghi. Il tutto si inserisce in una cornice composta da un drappo contenente la descrizione e che nella forma richiama le insegne araldiche, sorretto da un finto medaglione nel cui centro è stata collocata la figura geometrica.
Nella legenda l’autore dichiara le proprie intenzioni: informare l’eventuale lettore della carta circa il metodo seguito per stabilire la distanza tra due luoghi, conoscendone la latitudine e la differenza delle longitudini e per favorire i meno esperti ne dà un esempio pratico utilizzando le coordinate di Amsterdam e Costantinopoli. Dalle prime righe del testo apprendiamo che lo strumento impiegato per il calcolo è l’Astrolabio. Esso era un piccolo disco piatto, di bronzo, di dieci-venti centimetri di diametro, provvisto di un regolo mobile per le misurazioni ed i calcoli geometrici, su cui veniva rappresentato in proiezione stereografica il reticolo terrestre. Questo strumento, informa l’autore, è in parte riprodotto dalla figura geometrica situata al di sopra del testo. Partendo da queste informazioni di base, l’autore descrive minuziosamente il procedimento grafico per tracciare le coordinate nel cerchio ed individua le linee indicanti la latitudine minore e maggiore e la differenza delle longitudini. Quindi, descritti ulteriori calcoli geometrici, giunge a determinare la distanza prefissatasi. Il testo conclude puntualizzando che i luoghi scelti sono situati entrambi nell’emisfero boreale e che qualora uno dei due si fosse trovato a sud dell’Equatore, il procedimento avrebbe subito una piccolissima variante. È da notare l’inesattezza del disegno riprodotto, in cui mancano alcune lettere citate nel testo (G. P.).