Matthäus Greuter (Strasburgo? 1566? - Roma 1638)
Nonostante l'indiscusso predominio economico e finanziario esercitato per tutto il XVII secolo dalla Repubblica Olandese sull’Europa è in Italia che ci conduce Matthäus Greuter. Nato forse a Strasburgo intorno al 1566, figlio di un orafo, è a noi noto per la sua grande abilità di disegnatore e incisore.
Convertitosi al cattolicesimo, intorno 1610 si trasferisce a Roma dopo un periodo trascorso a Lione, importante centro per la produzione incisoria e libraria dell’epoca, e in seguito ad Avignone.
Il successo romano lo raggiunge subito. Apprezzato stampatore, estremamente versatile, la sua produzione spazia dai soggetti sacri alle rappresentazioni architettoniche e geografiche.
Tra le sue stampe più famose la mappa della città di Roma, intitolata Disegno nuovo di Roma del 1618 e una carta dell’Italia del 1620 o 1630.
Agli inizi degli anni Trenta del '600 avvia una proficua produzione di globi terrestri e celesti, ispirato dal gradimento di cui godevano all’epoca questi manufatti. Più attento all’aspetto estetico che alla loro utilità come strumenti scientifici, non tralascia comunque di riportare le recenti scoperte geografiche o le corrette posizioni delle stelle, rendendo attuali i suoi globi. I suoi maestri sono i soliti noti olandesi: Willem Janszoon Blaeu e Pieter van den Keere, imparentato con gli Hondius, concorrenti da sempre di Blaeu.
È anche grazie all’attività di Greuter come costruttore di globi che l'Italia del '600 favorisce la diffusione di questi strumenti, seppur repliche dei più famosi modelli olandesi, sino all’avvento di Vincenzo Maria Coronelli.
Matthäus Greuter muore a Roma nel 1638, ma per diversi decenni dopo la sua morte compaiono ristampe dei suoi globi anche se desuete, per lo più realizzate dai de Rossi, un’affermata dinastia di tipografi.