L’opposizione salute-malattia diventa nel pensiero medievale un riferimento organizzatore non limitato al piano biologico o psicologico, ma esteso al piano morale e perfino sociale: il povero si identifica con l’infermo, il brutto e il deforme, mentre il nobile è bello e ben fatto. Nobiltà e santità si caratterizzano come fusione del corpo con la dimensione spirituale.
Essendo il corpo il luogo di incarnazione del peccato, gli handicappati ne sono l’immagine vivente, il risultato dell’azione del demonio.
La diversità deve dunque essere sottolineata, resa visibile attraverso segni infamanti, come la rotella per gli ebrei e il crepitacolo per i lebbrosi, deve essere emarginata dalla comunità.