La follia rappresenta la sconfitta dell’ordine, della possibilità di comprendere e agire nel mondo utilizzando criteri razionali e strumenti scientifici e, al tempo stesso, la sconfitta dell’ordine sociale, minacciato dal venir meno degli strumenti tradizionali di controllo. La nave dei folli documenta l’ossessione per la minaccia di queste diversità dall’identità genetica, incerta, e il tentativo di sbarazzarsene, cercando di non vederle più.
Un nuovo oggetto fa la sua apparizione nel paesaggio immaginario del Rinascimento: ben presto occuperà in esso un posto privilegiato: è la nave dei folli, strano battello ubriaco che fila lungo i fiumi […] è di moda immaginare queste navi il cui equipaggio di eroi immaginari, di modelli etici ( si pensi al ciclo degli Argonauti) o di tipi sociali ( fra cui si possono inserire i folli, quali eroi negativi) si imbarca per un grande viaggio simbolico che fornisce loro, se non la fortuna, almeno la fisionomia del loro destino o della loro verità […] nave dei folli carica di visi forsennati, che a poco a poco sprofonda nella notte del mondo, tra paesaggi che parlano della strana alchimia dei saperi, delle sorde minacce della bestialità e della fine dei tempi.
Michel Foucault, Storia della follia nell’età classica