Dell'epoca Heian (794-1185) si presentano varie statue per complesse rappresentazioni della sacralità buddhista.

Yakushi Nyorai è una figura dalle spalle larghe, il corpo florido e il caratteristico panneggio che disegna una Y tra il ventre e le gambe mettendo in rilievo le cosce. Le pieghe mostrano grande perizia e conferiscono vitalità all’immagine. La statua, compresa la base a forma di loto, è ricavata da un unico blocco di legno con una tecnica tipica del primo periodo Heian.

Il Sovrano celeste è un generale celeste che si erge armato di corazza; il fatto che schiacci uno spirito maligno fa ritenere che sia uno dei Quattro Sovrani Celesti (Shitennō). Gli Shitennō sono antiche divinità indiane assimilate al buddhismo come protettori dell’insegnamento buddhista. Il loro culto si rafforzò nel periodo Nara, quando vennero considerati protettori del potere statale.

Bodhisattva su nuvola, figura raffigurata seduta su una nuvola, con la tonsura e l’abito da monaco, era uno dei bodhisattva posti sulla parte superiore delle pareti del Padiglione della Fenice del Byōdōin di Kyoto. I bodhisattva su nuvola ornavano le pareti interne del padiglione circondando la statua di Amida. Questi bodhisattva sono ricchi di senso del volume e del movimento e sono rappresentati con grande libertà espressiva in numerosi atteggiamenti. Alcuni presentano sul retro iscrizioni a inchiostro che indicano il loro nome esoterico: queste statue erano quindi legate anche al buddhismo esoterico.

La raffigurazione di Kannon a undici teste fu una delle prime immagini del buddhismo esoterico a essere introdotta in Giappone nella seconda metà del VII secolo: sono numerose le statue realizzate con questo soggetto e le migliori si concentrano nell'VIII e nel X secolo, tra cui questa che presenta lo schema classico delle dieci piccole teste sopra quella principale.

La statua, comprese le teste minori, i panneggi che non aderiscono al corpo e anche parte della base e degli ornamenti sono ricavati da un unico blocco di legno di sandalo. Anche se è parzialmente dipinta, la maggior parte della superficie lascia a vista il legno valorizzandone la naturale bellezza.

È particolarmente evidente il carattere indiano che in questa opera si evidenzia nelle linee marcate degli occhi e del naso rappresentati incidendo profondamente il legno.

 

Tamonten rappresenta uno dei Quattro Sovrani Celesti appartenuti in passato al Kōfukuji di Nara. Armato di corazza, il sovrano celeste con la mano alzata regge un piccolo stupa.

La corporatura florida e i lineamenti marcati nonché la tecnica del panneggio rimandano alla seconda metà del X o alla prima metà dell’XI secolo.

La corazza presenta, in alcuni particolari, dei motivi documentati per la prima volta nella seconda metà del XII secolo. Notiamo inoltre un elegante movimento che ricorda una posizione di danza.