Vediamo nello specifico quali erano i reati per i quali era prevista la reclusione. Se ne individuano principalmente quattro categorie, che il Cardinal Legato riferiva a precise «classi di persone».

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Vita di strada. L’incisione ritrae una via (Dudley Street) della Londra operaia nella seconda metà dell’Ottocento

Vita di strada

Autore
Gustave Dorè (Strasburgo, 1832 - Parigi, 1883)

«I figli discoli contro i quali i loro Genitori o Parenti reclamino delle coercitive misure per emendarli, premesse però le debite regolari informazioni che la Polizia dovrà farsi carico di assumere, onde verificare se meritano realmente di essere sottoposti a speciale correzione»

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Osteria. L’incisione ritrae gli interni di una osteria romana, l’Osteria del Gallo in Monti

Osteria

Autore
Bartolomeo Pinelli (Roma, 1781 – Roma, 1835)

«Coloro, che, senza aver giustificato di avere  mezzi corrispondenti, passano la maggior parte  della giornata nel giuoco su i Caffè, Bigliardi,  Osterie, Bettole, ed altri somiglianti luoghi pubblici,  abbandonandosi all’ozio, alla dissolutezza, ed all’insolenza; e ciò quante volte le ammonizioni, ed i precetti politici non abbiano giovato a contenerli»

«Le Donne di cattiva vita e refrattarie ai Regolamenti  veglianti, allorché si sarà provato che non valsero a  tenerle in freno le ammonizioni, ed i Precetti di Polizia,  e così pure nel medesimo caso i corruttori del costume  di qualunque età, e di qualunque sesso, ed i  fomentatori del libertinaggio»

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Vita di strada. Persone di ogni età, dai più piccoli agli anziani, assistono alla spettacolo di strada. Si notano botteghe, ambulanti, artigiani.

Vita di strada

Autore
Filippo del Campana

«Tutti quelli finalmente, che sottoposti  dalla Polizia, o per oziosità, o per  vagabondaggio, o pel loro carattere torbido,  o facinoroso, o per altri giusti motivi,  a precetti importanti la comminatoria  di essere passatial Discolato,  contravvenissero ai precetti medesimi»

 

Nella prima metà dell’Ottocento, trovavano perciò dimora nella Casa di Correzione di Bologna, in totale promiscuità, i figli «discoli», le donne di cattiva condotta, gli ammoniti (coloro che, pur essendo sottoposti a un "avvertimento" da parte della Polizia, avevano dato seguito al comportamento dissoluto e riprovevole), tutti coloro che conducevano una vita “sregolata”, trascorrendo la maggior parte della giornata nelle osterie, nelle bettole e in altri luoghi della città, visti come ricettacolo di vizio e dissolutezza: erano queste le categorie sociali che dovevano essere «corrette e messe fuor di stato di nuocere».