La città antica e il bambino: la forma degli spazi per la vita di comunità  

A cura di Riccardo Merlo  

La città antica e il bambino: la forma degli spazi per la vita in comunità. La vita di strada, che includeva il gioco dei bambini, nel corso dei secoli ha modellato lo spazio fisico delle città italiane, mettendo a punto un linguaggio di forme di cui abbiamo perso la chiave di lettura. Interpretare l’assetto di “quartiroli” e vicoli del centro storico di Bologna ci aiuta a comprendere come i bambini vivessero all’interno delle comunità di vicinato e come entrassero in relazione con l’organismo urbano. 

Il ‘900 e la progettazione di nuovi spazi educativi per l’infanzia  

A cura di Tiziana Pironi  

Nel corso del 900 in Italia sono state realizzate alcune esperienze didattiche significative, che ancora oggi rimangono esemplari per un’architettura scolastica pedagogicamente connotata, concepita in piena integrazione al contesto paesaggistico e cittadino (La Casa dei bambini di Maria Montessori; La Scuola Rinnovata di Giuseppina Pizzigoni; Il Villaggio italo-svizzero di Rimini, fondato da Margherita Zoebeli; le scuole d’infanzia promosse da Loris Malaguzzi a Reggio Emilia). Queste proposte, al di là delle differenti impostazioni, convergono nel proporre una comunità scolastica in stretto rapporto con il mondo esterno, concepita come un centro vivificante, di promozione e sviluppo del quartiere e dell’intera città. Sull’onda di questi modelli innovativi, si è assistito in diverse occasioni a un dialogo sempre più stretto tra urbanisti, architetti e pedagogisti per ripensare l’edificio scolastico non più secondo le consuete logiche della scuola- caserma ottocentesca.