“Iddio che non ha mani” è l’unica delle cinque Favole Cosmiche ad essere stata pubblicata nel 1958 da Mario Montessori. Con questa narrazione solitamente si accolgono le bambine e i bambini nella scuola primaria, momento che, secondo Maria Montessori, corrisponde al passaggio dal primo al secondo piano di sviluppo.

Le favole cosmiche, raccontate ogni anno, rappresentano infatti una sorta di cornice che fa da curricolo alla proposta montessoriana per la bambina e il bambino dai 6 agli 11 anni, offrendo la possibilità di aprire le “porte” dei vari campi del sapere.

 

Con le bambine e i bambini

La mente della bambina e del bambino tra i 6 e i 7 anni diventa “immaginativa”; in seguito ad una narrazione coinvolgente e appassionante e con l’aiuto di esperienze che riescono a far interagire tutti e cinque i sensi, le bambine e i bambini sono in grado di tornare indietro di 14.000.000.000 anni immaginando la nascita dell’Universo, o di 4.600.000.000 anni rappresentandosi la formazione del pianeta Terra.

Dal testo originale della prima favola cosmica vengono estrapolati i punti salienti che andranno a costituire la parte narrata e drammatizzata dalla maestra. Con i più piccoli prenderà campo la parte della drammatizzazione più impressionistica per catturare la loro mente ed innescare stupore grazie alla componente sensoriale: la favola è presentata servendosi di una lunga striscia nera, materiali mobili, tavole impressionistiche e qualche “effetto speciale” in sottofondo.

Successivamente, riprendendo a grandi linee la narrazione, ci si sofferma sulla parte della favola più scientifica. Le bambine e i bambini vengono invitati in un’altra parte della stanza dove sono stati precedentemente allestiti i materiali per svolgere gli esperimenti volti a rendere concrete e a dimostrare le leggi universali che regolano l’armonia del cosmo.

Gli anni successivi vengono aggiunti al racconto termini più specifici, e gli esperimenti, più numerosi di anno in anno, vengono eseguiti durante la narrazione.

Nei giorni successivi le bambine e i bambini avranno a disposizione del materiale per raccontarsi, in piccoli gruppi, la storia della nascita dell’universo e strumenti e schedari per svolgere gli esperimenti in autonomia, sotto la supervisione della maestra.

Durante i corsi di formazione 6/11

La presentazione della prima favola cosmica è proposta alle future maestre montessoriane nello stesso modo in cui viene presentata alle bambine e ai bambini. È fondamentale che anche gli adulti percepiscano la componente emozionale della drammatizzazione e un sentimento di appartenenza all’Universo intero.

Compito essenziale del formatore o della formatrice sarà quello di trasmettere l’importanza, che Montessori riteneva fondamentale, di mantenere un equilibrio tra la capacità di impressionare la mente delle bambine e dei bambini attraverso i materiali e la drammatizzazione, e la scientificità, proponendo contenuti sempre più approfonditi man mano che trascorrono gli anni, secondo un approccio all’apprendimento in verticale.

Con il racconto della prima favola Cosmica le aspiranti maestre prenderanno consapevolezza del loro compito: essere il collegamento tra la bambina/il bambino e l’universo. Solo dopo la presentazione verranno fornite tutte le informazioni riguardo ai materiali che occorrono per la drammatizzazione e per gli esperimenti previsti, sottolineandone lo scopo diretto e indiretto.