La prima favola cosmica rappresenta il primo tempo di una narrazione più ampia, un grande racconto, composto da cinque narrazioni attraverso cui la bambina/il bambino della scuola primaria vengono introdotti all’intero curricolo montessoriano. Questo racconto, l’unico dei cinque ad essere stato pubblicato (Mario Montessori, AMI Communications, n.4, 1958), è intitolato “Iddio che non ha mani” (Story of the Universe – God who has no hands) e per Montessori rappresenta il ponte che conduce la bambina/il bambino dall’ambiente intimo e raccolto della Casa dei Bambini all’Educazione Cosmica.

Con le bambine e i bambini

Attraverso una narrazione appassionante e grazie ad esperienze sensoriali su base scientifica, le bambine/i bambini possono immaginare ciò a cui non hanno potuto assistere: l’origine dell’universo e la nascita del pianeta Terra. La favola, ricca di espedienti linguistici che supportano la comprensione dei contenuti da parte delle bambine/dei bambini, viene raccontata dall’insegnante nei primi giorni di scuola ed introduce le alunne/gli alunni al curricolo di geografia. La narrazione è intervallata da alcune interruzioni in cui le bambine/i bambini possono sperimentare, su base sensoriale, le leggi universali che regolano l’armonia del cosmo.

Dato che la favola viene raccontata ogni anno, l’insegnante può modificare il numero ed il tipo di interruzioni a seconda dell’età delle bambine/dei bambini: ci si muoverà da una dimensione più impressionistica e sensoriale con i più piccoli, verso un approccio scientifico/sperimentale con i più grandi.

Vengono presentate inoltre, alcune tavole che illustrano, in modo impressionistico, alcuni degli episodi narrati.

Esperimenti e immagini non vanno spiegati nei dettagli, le bambine/i bambini devono piuttosto sperimentare sensazioni, visive, uditive, olfattive. Non si tratta di una lezione da impartire, quanto piuttosto di una serie di esperienze volte ad affascinare ed appassionare chi ascolta. Ci sarà modo, nelle settimane successive, di proporre alle bambine/ai bambini attività orientate all’approfondimento dei fenomeni illustrati: gli stati di aggregazione della materia, l’attrazione delle particelle, il modo in cui si depositano in base al loro peso, l’impatto della temperatura, ma anche i primi concetti base di chimica e fisica. Il ruolo che l’esperimento ricopre all’interno della proposta a Metodo è riprodurre e spiegare i fenomeni naturali legati alla creazione della Terra, suscitando al contempo nel bambino il desiderio e l’abilità di osservare. Dopo questa prima “grande lezione” collettiva, le bambine/i bambini potranno quindi ritornare sui contenuti della favola attraverso lezioni chiave, nel piccolo gruppo, tarate sulle loro conoscenze pregresse e la loro età.

Ai corsi di formazione

Anche le aspiranti insegnanti montessoriane, durante i corsi di formazione, hanno la possibilità di assistere alla presentazione della prima favola cosmica. Le modalità sono le stesse con cui viene offerta alle bambine e ai bambini. Ciò che rende diversa la proposta fatta agli adulti è la riflessione introduttiva in cui la formatrice descrive il quadro concettuale ed il contesto in cui la narrazione si è sviluppata. È necessario esplicitare l’intenzione narrativa di Montessori: parole, esperimenti e materiali impressionistici concorrono a supportare l’immaginazione delle bambine e dei bambini, a bilanciarla con il principio di esattezza e soprattutto li conducono in un viaggio che deve essere appassionante. Le suggestioni narrative ed esperienziali che il maestro o la maestra lanciano, dovrebbero condurre la bambina e il bambino alla consapevolezza dell’esistenza di un ordine cosmico che caratterizza il mondo naturale. La storia, la geografia, le scienze, i linguaggi e il pensiero logico matematico diventano le chiavi attraverso cui le bambine e i bambini possono accedere ed esplorare la fitta rete di interdipendenze che rende così speciale il pianeta su cui vivono. Solo dopo questa prima presa di consapevolezza da parte delle insegnanti e degli insegnanti in formazione, sarà possibile introdurli al ricchissimo curricolo disciplinare che caratterizza il progetto educativo montessoriano per il secondo piano di sviluppo.