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Le matrici xilografiche di Ulisse Aldrovandi rappresentano un esempio magistrale di fusione tra arte e scienza, strumenti tanto tecnici quanto estetici che hanno permesso di diffondere il sapere naturalistico del Rinascimento. Create per illustrare l’immensa Historia naturalis, queste matrici sono il risultato di una collaborazione tra naturalisti, disegnatori e incisori, ognuno dei quali contribuiva in modo specializzato alla riuscita dell’opera. 

Tre erano, in particolare, le figure che contribuivano alla loro realizzazione: il pictor (il pittore), che ritraeva l’esemplare naturalistico, il delineator (il disegnatore), che riportava l’immagine su una tavoletta di legno utilizzando penna e inchiostro e, infine, lo sculptor (l’incisore), che intagliava la tavoletta seguendo le linee tracciate dal delineator. La matrice era così pronta per la stampa.

Immagine
Corvi vel vultures magnitudine. Matrice xilografica della collezione di Ulisse Aldrovandi.

Matrice xilografica "Corvi vel vultures magnitudine"

Autore
Lederlein Christoph detto Cristoforo Coriolano (1550 (?)/ post 1603)

La xilografia, scelta per la sua precisione e accessibilità, permetteva una riproduzione accurata e una diffusione economica e su larga scala, facendo dell'arte un potente veicolo di conoscenza scientifica. La scelta della xilografia si dimostrava strategica non solo per la diffusione, ma anche per la capacità di garantire immagini durature e ricche di dettagli. Un esempio significativo è la matrice Capra ibex, che raffigura lo stambecco alpino con una tale precisione da rendere visibili particolari distintivi come la curvatura delle corna e la muscolatura possente, favorendo un'identificazione accurata. Quest'opera riflette la volontà di Aldrovandi di ritrarre ogni creatura nella sua unicità, trasformando ciascuna xilografia in un ritratto naturalistico e scientifico, oltre che artistico. 

Ogni xilografia, come quella della matrice Scolopendra gigantea, illustrante un enorme millepiedi tropicale, documenta dettagli accurati come la segmentazione del corpo e le numerose zampe, rendendo l’animale scientificamente preciso e visivamente accattivante. Ogni specie, spesso ritratta dal vivo o da campioni conservati nel museo di Aldrovandi, è rappresentata senza abbellimenti superflui che compromettano il rigore scientifico, rispettando un’estetica rigorosa. 

Queste xilografie non sono semplici immagini, ma rappresentano il processo che ha reso Aldrovandi un innovatore nella condivisione della conoscenza. Simbolo di un’epoca in cui estetica e rigore si intrecciavano per documentare la natura in ogni sua forma, la collezione di Aldrovandi è una testimonianza preziosa e completa del Rinascimento scientifico, capace di affascinare ancora oggi per la sua profondità culturale e scientifica.

Per approfondire

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