Il mondo si sta facendo più grande e nuovo, ma la visione del Cosmo è ancora quella antica che vede la Terra al centro dell’Universo, ben esemplificata nelle sfere armillari geocentriche.
La “posizione ufficiale” della Chiesa è quella geocentrica, perché considerata in accordo con le Sacre Scritture. Nonostante ciò, la commissione di scienziati incaricati, nel 1575, da papa Gregorio XIII di risolvere il problema del crescente disaccordo tra il calendario e le stagioni, si servirà dei valori relativi alla durata dell’anno (siderale e solare) calcolati da Copernico e pubblicati, nel 1543, nel de Revolutionibus Orbium Coelestium (l’opera non è ancora stata messa all’Indice dei libri proibiti dalla Chiesa ove finirà, soltanto nel 1612, per effetto della prima ammonizione a Galilei). Un autorevole membro della commissione, nominata da Gregorio XIII, sarà il domenicano Egnazio Danti a cui si deve la realizzazione della meridiana nella Torre dei Venti in Vaticano, un osservatorio astronomico fatto costruire dallo stesso papa tra il 1578 e il 1580.