Donne educatrici tra Ottocento e Novecento e l'alimentazione infantile   

Il rapporto tra gli alti indici di mortalità infantile e la scorretta alimentazione durante la prima infanzia è stato oggetto di forti e di attenzione costante da parte della medicina e della pediatria durante tutto il periodo del positivismo. In particolare, dall'unificazione del Regno d'Italia, si assiste all'intento divulgativo dei primi pediatri, impegnati in un'opera educativa soprattutto nelle zone più disagiate del nostro Paese, per poter incidere sui comportamenti delle madri, influenzate da pratiche secolari, dannose per la salute dei bambini. Agli inizi del Novecento, sono soprattutto le donne, impegnate nel cosiddetto femminismo “pratico” o “sociale”, a convergere i loro sforzi in questa battaglia, a partire da Maria Montessori, il pensiero della quale si fa promotrice di una nuova educazione dell'infanzia fondata sulla pratica dell'autonomia. In tal senso assegna un'importanza fondamentale ad una sana ed equilibrata alimentazione muratori della cucina e dell'orto, annessi alla “Casa dei Bambini”. Non possiamo neppure trascurare l'importanza di un'altra figura pressoché sconosciuta, Augusta Rasponi dal Sale, soprannominata Gugù, che, a Ravenna, dedica tutta la sua opera educativa ed insieme artistica alla necessità di promuovere una corretta educazione alimentare per l'infanzia, proprio per poter incidere sulle drammatiche condizioni di vita di migliaia di bambini.