Oltre ai contenuti teorici presenti in questo atelier, si potrebbe inserire qualche 'spazio' di gioco, di esercizio, all’interno di questa area; in modo da poter sperimentare anche nella pratica. (CARMELA ROBERTI)  

Sarebbe opportuno ampliare l'atelier con un ulteriore percorso virtuale chiamato suggerimenti, in cui sia presente l'intervento di esperti in materia, quali nutrizionisti, che possano elencare anche molto efficacemente con immagini, foto o ricette, piatti adeguati ai nuovi stili di vita e di lavoro. (GENNI BANCHETTI) 

Brainstorming iniziale. L'utilizzo di tecniche psicologiche divertenti e attraenti che possano mettere in gioco l'utente che intende utilizzare l'atelier per approfondire le proprie conoscenze. L'aggiunta, all'inizio del percorso virtuale, di uno spazio in cui scrivere tutto ciò che viene in mente sul cibo, in modo da confrontare durante l'esplorazione ciò che si conosce già e ciò che non si conosceva, permettendo anche una sorta di sorpresa personale su determinate conoscenze. (MICHELA PILLONI) 

Uno spazio dedicato ai visitatori, un forum dove poter commentare, condividere le proprie riflessioni, conoscenze, leggere e commentare quelle degli altri; uno spazio ludico dedicato ai bambini nel quale essi possono partecipare attivamente, facendo attività pratiche su determinate tematiche, in questo caso sull'educazione all'alimentazione. Ad esempio, si potrebbero inserire letture virtuali, utilizzando albi illustrati, libri di narrativa, ai quali tutti possono accedervi. (MARIA CRISTOFORI) 

Se l'idea fosse quella di esperire, sperimentare, produrre qualcosa di personale, una delle tante possibilità sarebbe quella di organizzare un concorso - che sia fotografico, di disegno o di produzione cortometraggi - di cui si pubblicherebbero poi gli elaborati. (SARA ATTADIA) 

Credo che potenziali aree di ampliamento potrebbero essere quelle che prevedono uno 'spazio per il fare', ovvero per la produzione di nuovi significati, e un maggiore scaffolding (di natura concettuale e di tipo strategico). (NICOLETTA CHIEREGATO) 

Partendo dalla teoria comportamentista per rendere più interattivo il percorso, potrebbero essere posti alcuni questionari su quanto appena letto per sbloccare i contenuti successivi. In questo modo oltre ad avere un riscontro immediato sull'apprendimento da parte dei soggetti di quanto si è appena esposto, si renderebbe più coinvolgente il percorso. Maggiori supporti audiovideo renderebbero più interessante e coinvolgente l'esperienza grazie a supporti di più facile assunzione. (FRANCESCO LA SCALA) 

Oltre alle aree già presenti si potrebbe ampliare inserendo un’altra sezione dedicata al dibattito. Una sala per il confronto dove chi vede la mostra, o parte della stessa, possa contribuire e fare osservazioni, oltre alla possibilità già presente, di commentare. È importate che quest'area dia la possibilità di offrire la propria esperienza che parta della propria storia. Creare delle connessioni tra quello che è presente nella mostra e ciò che è nella realtà e nella vita delle persone. Chi sceglie di interagire può raccontare fatti legati alla propria vita e alle proprie zone d'origine dove vive e collegarli (in questo caso) al tema del cibo. Un’immagine o un video dà la possibilità di 'connettere' vari aspetti che per ognuno possono essere i più diversi e per questo sono occasione di confronto e di dibattito. 

Esempio: Nella mostra è presente una serie di immagini dedicate al cibo, queste possono essere occasione per discutere di quel tema. WORLD CUP: cosa mi evoca quell'immagine? Che significato gli posso dare? Nella mia vita come mi rapporto al cibo rispetto a quell'immagine? 

Ratatouille: Cosa mi evoca il video? Che significato gli posso dare? In base alla mia esperienza, al luogo in cui vivo cosa significa per me mangiare bene?

Lo scopo di questa sala è mettere al centro il visitatore per renderlo attivo e parte di ciò che vede permettendogli di portare il suo contributo. (SAVERIO PINI) 

Il percorso potrebbe essere eventualmente potenziato con proposte internazionali, anche in lingua inglese, sul tema alimentare, in un’ottica di collegamento ancora superiore con l’attuale Ex-Po di confronto tra i cibi e le nazioni del pianeta. (CARLA SERMASI) 

Sarebbe interessante se l’atelier proponesse un percorso dedicato ai bambini in modo che anche loro possano apprendere e avvicinarsi di più all’importante tema dell’alimentazione. Si potrebbe pensare di aprire una nuova sezione in cui al bambino viene data la possibilità di avvicinarsi a questo tema attraverso giochi virtuali e interattivi. Sostanzialmente la mia proposta è quella di coinvolgere anche i più piccoli in questo progetto, facendoli divenire destinatari insieme agli adulti. (ELISA MANTANI) 

Documentazione che porti sul campo il mestiere col cibo. Educazione alimentare: presentazione e punti di passaggio con foto che documentino il progetto nelle varie realtà educative (prendere spunto da chi ha già fatto); chiamare esperti della cucina, chef ad esempio, che ricreino sul momento pupazzetti con la frutta e verdura. (MARIA GRAZIA L'INTREPIDO) 

Per ampliare l'atelier si può lavorare potenziando la teoria proposta da Gardner ovvero la Multiple Approches to Understending creando un forum per educatori e ricercatori per scambiarsi informazioni su nuovi progetti e tecnologie, potenziando quindi l'intelligenza interpersonale. (MARIA CHIARA CASADIO) 

Quello che si potrebbe ampliare rispetto a un atelier comunque già pieno e stimolante, potrebbe essere forse un maggiore accompagnamento al suo interno per chi volesse esplorarlo non solo come insieme di stimoli e riflessioni che costituiscono percorsi autonomi, ma come percorso con una sua coerenza interna; magari si potrebbe approfondire il discorso di apertura con una presentazione di ogni sezione (forse potrebbe servire se fossero “cliccabili” man mano che compaiono, di modo che chi legge il documento di presentazione possa direttamente accedere alla pagina di cui si sta parlando in quella frase, se incuriosito) che dia l'idea di un filo che le colleghi, in un approccio che si potrebbe associare a un tentativo di scaffolding ma anche di utilizzo della dimensione narratologica come appoggio per creare uno sfondo in cui inserire un percorso unitario. Rimarrebbe comunque aperta la possibilità di entrare nelle diverse aree anche indipendentemente dal percorso, a seconda del tipo di visita che si vuole seguire. (SARA RASPANTI) 

Secondo la concezione costruttivista, la conoscenza è qualcosa di complesso, multiplo e soggettivo che varia in base al contesto storico e alle culture di riferimento. Prendendo come punto di riferimento questa teoria dell'apprendimento si potrebbe approfondire il tema "gusto e disgusto" con uno sguardo rivolto alle diverse culture mondiali e non solo quella occidentale. L'atelier è stato creato, infatti, come iniziativa dedicata ad un evento internazionale come EXPO. Quindi, sarebbe molto interessante capire per esempio come venga rappresentato il disgusto all'interno della cultura asiatica, africana o sudamericana, che ruolo riveste in queste civiltà il cibo, quali significati vengono attributi ad esso e quali evoluzioni ha subito nel tempo la sua modalità di consumo. (LUNA DE NARDI) 

1) Si potrebbe inserire una sezione in cui poter giocare direttamente dalla piattaforma, senza dover accedere in un secondo momento a un’applicazione tramite il link.

2) Se gestita attentamente dagli amministratori - si potrebbe lasciare agli utenti la possibilità di inserire immagini, propri disegni o opere d’arte, in modo da incrementare la collezione dell’atelier e, allo stesso tempo, coinvolgere il visitatore.

3) Sempre se gestita e mediata dagli amministratori – si potrebbe aprire la possibilità di confronto tra gli utenti, nei commenti sotto alle varie immagini o ai video.

4) Si potrebbe inserire, a fianco delle didascalie per iscritto, un contenuto audio, che riporti le stesse cose oralmente. In questo modo l’atelier potrebbe essere visitato (con i dovuti e ulteriori aggiustamenti) anche da persone non vedenti.

5) Si potrebbe aprire un concorso periodicamente (ogni mese/ 3 ad anno/) che abbia di volta in volta un tema di verso. A questo concorso potrebbero avere accesso tutti gli utenti della piattaforma. In questo modo il coinvolgimento sarebbe su un territorio più vasto e non limitato a una certa scuola o un certo comune o una certa regione. Potrebbero partecipare utenti di varie età, varie culture, varie provenienze, ognuno con la propria personale visione del determinato tema. Il concorso rimarrebbe legato alla piattaforma e gestito dagli amministratori o da una "giuria ad hoc". Si potrebbe poi scegliere, di volta in volta un premio (con finalità educative) per il vincitore. Per esempio, se il tema fosse "gli ortaggi" o "la campagna" si potrebbe optare per la visita ad un'azienda agricola, modello di funzionalità, di sostenibilità e di rispetto dell'ambiente, sul territorio italiano. (GIULIA SANI) 

Ampliamento dell’atelier con uno spazio per l’utente in cui si crei l’opportunità per interagire, partire dalle conoscenze di base dell’utente sul tema specifico, giochi, prove che testino le conoscenze e le esperienze personali. Maggior spazio ad attività, confronto del tema calato nel proprio quotidiano stimolando un coinvolgimento diretto. (MEKDES PISOTTI)