Gli alunni della scuola primaria di Bornaccino, una piccola località nelle vicinanze di Santarcangelo di Romagna, hanno raccontano attraverso immagini disegnate la loro vita quotidiana, il loro mondo campagnolo conosciuto fin da piccoli. 
Federico Moroni, il loro maestro, cercava di stimolare la loro immaginazione e di rafforzare in loro la consapevolezza di provare emozioni, perché proprio attraverso queste avrebbero potuto esprimere in modo più diretto e spontaneo, anche attraverso il disegno e l’uso del colore, le loro esperienze quotidiane. 
Il lavoro di questo maestro è durato per circa vent’anni e l’aspetto educativo più saliente è stato quello legato all’educazione alla creatività, esplicitato più apertamente nell’educazione artistica intesa come libera espressione della soggettività di ogni bambino, fermamente convinto che una persona creativa sia in grado di adattarsi ai cambiamenti in modo plastico, di instaurare nuove relazioni che si adattino al mutare delle situazioni, di trovare nuove strategie e soluzioni adottando una maggiore flessibilità.