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Aldrovandi ha individuato nell’Erbario un inestimabile strumento per lo studio del mondo vegetale. Come complemento degli horti vivi, ovvero gli Orti Botanici, gli horti sicci consentivano di realizzare campionari di piante disponibili in ogni stagione, ai fini di documentazione, studio e ricerca. Nel corso della sua vita, Aldrovandi raccolse oltre 5.000 campioni di piante, essiccate e incollate su fogli di carta, successivamente riuniti in volumi rilegati.

Per la creazione di una tale raccolta erano necessari una serie di passaggi per preparare i campioni affinché potessero essere conservati per lunghi periodi. Per facilitare il processo di essiccazione, le piante venivano pressate tra fogli di carta per diversi giorni; ogni campione ormai essiccato veniva poi incollato su un foglio e accompagnato da una serie di annotazioni utili alla sua identificazione e contestualizzazione. Infine, i fogli venivano raccolti all’interno di volumi rilegati. Un semplice tecnica, che permise di trasformare reperti facilmente degradabili in testimonianze da conservare nel tempo.

Questo inestimabile patrimonio riveste tutt’oggi il suo ruolo originario di strumento di studio e ricerca scientifica, continuando a contribuire allo sviluppo della conoscenza del mondo naturale (al link, un esempio attuale).

 

Per approfondire

Clicca qui ed esplora l’Erbario di Ulisse Aldrovandi, attraverso la mostra online del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna.