Nel progetto realizzato da Galletti Stoppa, l’ambiente assumeva un’importanza decisiva, in merito alla valorizzazione del rapporto bambino-natura. Il giardino d’infanzia della Stoppa si rivela così decisamente innovativo rispetto alla didattica impartita negli asili esistenti, anche di tradizione aportiana, in cui vigeva un ordine ben preciso, condizionato dalla rigida separazione tra i sessi e dalla disposizione degli alunni nei banchi. Nell’istituto della Stoppa viene inserita la coeducazione dei sessi fino all’ingresso in III elementare.
Si tratta di un’importante novità, anche perché la Legge Casati vietava le classi miste nella scuola primaria.
L’edificio era dotato di aule ben illuminate, arredate con ripiani in legno, e provviste di ampie finestre, che davano su un porticato, utilizzato durante la bella stagione per le varie attività manuali. Era circondato da un ampio giardino, con annesso un orto e il recinto per gli animali domestici. Essendo aperto per l’intera giornata, l’istituto disponeva della sala per il refettorio e anche della palestra per la ginnastica. Il lavoro della Stoppa, in qualità di direttrice, era poi coadiuvato da tre insegnanti diplomate, da un docente di musica e da uno di disegno.