Oltre lo sguardo: anamorfosi e giochi ottici
Tra Cinquecento e Seicento, i progressi dell’ottica portarono alla diffusione delle anamorfosi, immagini intenzionalmente deformate che diventano leggibili solo da un punto preciso o tramite uno specchio. Queste tecniche crearono famose illusioni ottiche, come la finta cupola di Sant’Ignazio a Roma, il teschio nascosto negli “Ambasciatori” di Holbein e i ritratti anamorfici di Gert Dittmers.
Niceron, Maignan: i corridoi del convento di Trinità dei Monti
J. Beever, 3D street art: giochi ottici in età contemporanea
Keywords
Description
L’anamorfosi è una tecnica visiva nata nel Rinascimento, momento nel quale si iniziarono a studiare le leggi dell’ottica. Essa consiste nel deformare un’immagine in modo che appaia corretta solo da un punto preciso tramite uno specchio. I giochi ottici, invece, si sviluppano con l’avanzare degli studi su visione e movimento. Questi ultimi sfruttano la percezione e persistenza dell’immagine sulla retina per creare illusioni di movimento o profondità. Entrambi sono presenti al Museo Galileo, tra i tanti che li ospitano, in quanto testimonianze del dialogo tra scienza e arte nel tempo.
Bibliography
J. P. Niceron, trattato Le perspective curieuse (1638)
Web references
Author (s)
Alessia Morigi
Data di creazione
26/10/2025QR code aggiuntivi
Questa sala invita a…
Questa sala invita a scoprire come le immagini ci possano ingannare, stupire e rivelarsi solo da determinate angolazioni. Si consideri la sala come un viaggio che inizia con le anamorfosi barocche e che termina con i marciapiedi tridimensionali contemporanei di artisti come Beever. In ogni caso, lo spettatore diventa parte attiva del gioco visivo.
Anamorfosi e giochi ottici
Questa sala bianca invita lo spettatore a scoprire come le immagini ci possano ingannare, talvolta rivelandosi solo da determinate angolazioni. Si immagini la sala come un viaggio che inizia con le anamorfosi barocche e che termina con i marciapiedi tridimensionali di Beaver. In questo contesto, lo spettatore diventa parte integrante del gioco visivo.
Giochi ottici e anamorfosi
Questa sala bianca invita lo spettatore a scoprire come le immagini possano ingannare, talvolta rivelandosi solo da determinate angolazioni. Si immagini la sala come un viaggio che inizia con le anamorfosi barocche e che termina con i marciapiedi tridimensionali di Beaver. In questo contesto, lo spettatore diventa parte integrante del gioco visivo.