L’istituto fu aperto nel 1881 in un’area ben arieggiata e lontana dai rumori della città, in quanto l’educatrice:
Voleva che la sua scuola fosse sottordinata ad ogni scrupolosa legge d’igiene, e che quindi fosse posta in ampio e bel sito d’aria purgatissima, non soffocata punto dalla vicinanza d'altri edifici e d’altre case; voleva che le sue aule fossero ben sfogate, illuminate, arieggiate ed avessero tutti gli agi richiesti dai bisogni della vita civile e costumata (Privato Istituto Froebeliano “Ernesta Stoppa” Lugo, Memoria redatta in occasione della Esposizione Emiliana del 1888 in Bologna, Lugo, Ditta Ferretti e Menghini, 1888 p.13).
L’edificio di Ernesta Stoppa nasceva però non solo in antitesi agli asili-ricovero esistenti, ma si differenziava nettamente dalle tante applicazioni del froebelismo, che per mancanza di spazi e di locali adatti, non contemplavano l’attività del giardinaggio, fondamentale, invece per l’educatrice lughese. Le aule si aprivano su un giardino costellato di aiuole, coltivate dai bambini, sia in comune che individualmente:
E' qui [scriveva la Stoppa] che il bambino incomincia a vivere in mezzo a mille svariati oggetti, che gli presenta la natura; è qui soltanto, che libero di muoversi tra piante e fiori, trova leggermente il riflesso di tutte le immagini liete e piacevoli, che gli desta la sua vivace fantasia, e vispo e gaio saltellando, giocando, osservando e lavorando, apprende (Ivi, p.3).