Spazi di Cura: Benessere Docente

Data di creazione
23/06/2025
Compassion Fatigue: When teachers care too much | Well at Work Awareness Video
Parole chiave
Descrizione

Lo scopo di questa sala è affrontare un tema scomodo: la fatica della cura, una fatica che attraversa anche il contesto educativo. Riconoscere questo problema è il primo passo per poterlo affrontare e superare.

Munch dipinge il quadro "Urlo" dopo un'esperienza personale: passeggiando con degli amici su una collina della sua città ad un tratto si sente paralizzato da una sensazione inquietante molto forte e decide di riportare questa emozione in un dipinto. Come racconta egli stesso nella descrizione della sua opera: "Era il periodo in cui la mia vita aveva ridotto a brendelli la mia anima".

Il lavoro di docente porta con sé una fatica che puo "toccare" l'anima, l'ascolto intenso, la continua richiesta di attenzione, l'esposizione al dolore dell'altro possono generare un profondo senso di impotenza. Si tratta di un tema complesso, da affrontare con uno sguardo sistemico e intersezionale. Insegnare significa infatti muoversi in una rete dinamica di relazioni, dove si intrecciano la soggettività del docente, quella degli studenti e l’ambiente, con i suoi fattori culturali, strutturali, ostacolanti o motivanti.

Lo stato di benessere - che in ottica contemporanea comprende sia la dimensione bio- psico- sociale, sia la dimensione dell'etica e della sostenibilità ambientale - si genera da un lato dalla consapevolezza professionale perciò dalla gratificazione nel compiere il proprio lavoro, e dall'altro riconoscendo i segnali precoci di stress, burnout o compassion fatigue.

La fatica degli altri può attraversarci con più forza di quanto immaginiamo, perché i vissuti condivisi modellano il nostro modo di stare al mondo (Charmaz, 1991). In questa trama di risonanze emotive, la cura verso se stessi diventa un punto d’appoggio: prendersi cura di sé è un gesto di lucidità (Neff, 2019) che ci aiuta a riconoscere i segnali precoci della stanchezza vicaria senza esserne travolti (Figley, 2002). E mentre l’iper-esposizione alla performance tende a erodere la nostra capacità di ascolto interiore,ritrovare spazi di respiro autentico diventa essenziale (Han, 2010). È in questo contesto che il contatto con la natura e la ricerca della bellezza agiscono come pratiche capaci di restituire equilibrio, riportandoci a una presenza più integra e sensata.

 

Questo passo verso la consapevolezza può essere compiuto in modo semplice, attraverso la compilazione di test in diversi momenti dell'anno scolastico.

Questi strumenti possono essere utilizzati sia dai docenti sia dagli studenti:

  • ProQOL (Professional Quality of Life Scale, Stamm, 2009), rileva burnout, compassion fatigue e compassion satisfaction;

  • Self-Compassion Scale (Neff, 2003), misura il livello di cura di sé nelle difficoltà.

 

 

 


Bibliografia

Charmaz, K. (1991). Good days, bad days: The self in chronic illness and time. Rutgers University Press.

Han, B. C. (2010). La società della stanchezza. Nottetempo.

Figley, C. R. (Ed.). (2002). Treating compassion fatigue. Routledge.

Neff, K. (2019). La self-compassion: Il potere dell'essere gentili con se stessi. FrancoAngeli.

 

 

Sitografia

Promozione del benessere per l' OMS: https://www.who.int/activities/promoting-well-being 

Sito Self Compassion Institute: https://self-compassion.org/ 

Qualità della vita professionale, strumenti per migliorare il benessere sul lavoro:  https://proqol.org/proqol-1 

Autore/i
Paola Rigoni