Parliamo o comunichiamo? Come il virtuale condiziona le relazioni e il saper scrivere
I sistemi di messaggistica stanno modificando il nostro modo di comunicare, ma quali sono le ripercussioni dirette, i vantaggi e gli svantaggi di questo nuovo strumento?
Informalità: la natura informale della chat ha introdotto un linguaggio più colloquiale e abbreviato. Abbreviazioni ed emoticon sono diventati parte integrante della comunicazione online, rendendo la lingua più informale e veloce. Ciò, però. ha comportato una sorta di “pretesa” a ricevere una risposta immediata.
Scorciatoie linguistiche: Per adattarsi alla velocità della chat, sono emerse nuove forme di abbreviazioni e acronimi. Ad esempio, "lol" (ridere ad alta voce), "btw" (a proposito) o "omg" (Oh mio Dio). L’utilizzo di acronimi e frasi stereotipate, rischia di portare rilevanti ricadute sulle capacità linguistiche legate alla scrittura.
Riduzione della comunicazione non verbale: Nella chat scritta, manca la comunicazione non verbale, come tono di voce, espressioni facciali e gesti. Di conseguenza, le persone devono fare affidamento principalmente sul testo per interpretare il tono e l'emozione di un messaggio, il che può portare a fraintendimenti.
Espansione delle reti sociali: Le piattaforme di chat hanno ampliato le possibilità di connessione e interazione, consentendo alle persone di stabilire e mantenere contatti con individui in tutto il mondo, che altrimenti non avrebbero mai avuto l'opportunità di incontrare.
Intimità e distanza emotiva: La chat può facilitare la creazione di relazioni intime, offrendo uno spazio sicuro per esprimere pensieri e sentimenti. Allo stesso tempo, la distanza fisica può rendere più facile evitare conversazioni difficili o scomode.
Partendo da questi presupposti ci siamo interrogati sul ruolo (quasi pervasivo) assunto dalle chat nella nostra vita.
A fronte di queste considerazioni, ci siamo chiesti se la capacità di comunicare in maniera corretta sia, o possa essere, condizionata dal ricorso alle chat e se l’immediatezza della comunicazione ci stia rendendo sempre più impazienti. Il nostro allestimento si pone e ti pone queste domande anche grazie all'ascolto di alcune testimonianze.
- Platone (370 a.C) Fedro
- P. C. Rivoltella (2020) Tempi della lettura. Media, pensiero, accelerazione.
- S. Turkle (2011) Alone Together: Why We Expect More from Technology and Less from Each Other.
- P. Watzlawick (1967) La pragmatica della comunicazione umana.
Elisabetta Nicchia
Alessia Sirica
Mariantonietta (Mària) Suppa
Davide Traini
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