In molte situazioni anche le azioni giudiziarie non sono riuscite a chiarire in modo definitivo alcune drammatiche vicende. In altre occasioni anche sentenze definitive e analisi storiche non sono riuscite a sovrastare il rumore mediatico/politico. 

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Il “malore attivo” dell’anarchico Pinelli

 

Il 12 dicembre Giuseppe Pinelli venne fermato nell’ambito delle indagini sulla strage di Piazza Fontana, trattenuto in questura un numero di ore maggiore di quello consentito dalla legge, nella sera del 15 dicembre fu ritrovato morente nel cortile della Questura milanese. Morì poco dopo all’ospedale.  Immediatamente le dichiarazioni ufficiali parlarono di “suicidio” e molti giornali diedero ampia risonanza a questa versione, che fu via via corredata da diversi e spesso contraddittori particolari che non hanno trovato riscontri o conferme.

Fin da subito molti espressero dubbi su questa versione ipotizzando che la morte di Pinelli fosse invece stata causata da violenze da lui subite nei locali della questura. Nemmeno la sentenza arrivata nel 1975 riuscì a dare una spiegazione convincente sulla morte di Pinelli, anarchico, che nulla aveva a che fare con la strage.

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