La Bolla dei Tulipani
Trafficare, lucrare, giocare, fare soldi senza scrupoli e senza lavorare è cosa antica quanto l’uomo e la storia dei tulipani è sempre attuale.
Nel 1637 la bolla dei tulipani è stata la prima grande crisi finanziaria innescata da strumenti finanziari speculativi.
Nella seconda metà del 1500 i bulbi di tulipano iniziarono a essere importati dalla Turchia e l'Olanda fu il paese promotore della loro diffusione.
Negli ultimi anni del 1500 la coltivazione del tulipano fu avviata nei Paesi Bassi. Le varietà meno comuni del fiore in breve vennero considerate merce di lusso, altamente desiderate presso la borghesia e i ricchi mercanti. Nasceva la febbre dei tulipani.
La domanda di nuovi fiori superò ben presto la l’offerta, a causa del lento ciclo riproduttivo e i prezzi delle specie più ricercate subirono incessanti spinte al rialzo.
All'epoca si arrivò a considerare il bulbo del tulipano come un investimento, perché rappresentava una forma embrionale di future sul tulipano, il fiore di domani.
Da ottobre 1636 a gennaio 1637, alcuni bulbi erano passati di mano nella compravendita fino a dieci volte e il loro prezzo era cresciuto fino a venti volte. Il crollo arrivò in occasione dell’asta di Alkmaar il 5 febbraio 1637. Centinaia di lotti di bulbi furono venduti per un ammontare di 90.000 fiorini (circa €5 M), ovvero ogni bulbo fu venduto a un prezzo medio pari al reddito di oltre un anno e mezzo di un manovale dell'epoca.
Nei giorni successivi, la febbre dei tulipani si tramutò all'improvviso in terrore: ad Haarlem un'asta di bulbi andò deserta e provocò il panic selling incontrollato, facendo precipitare i prezzi di mercato in tutto l’Olanda. I prezzi si erano spinti a livelli così alti da fare capire agli investitori più accorti che era il momento di sbarazzarsi dei contratti divenuti carta straccia.
Questa bolla viene considerata il primo crack finanziario della storia nato da un comportamento di massa guidato dalla diffusa credenza del facile arricchimento di fare soldi con la speculazione, senza lavorare.
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