L’autore ha apportato il maggior contributo alla valorizzazione della profonda originalità dell’attività creativa dei bambini. Questa opera appare come espressione di un pensiero che rinforza la nostra convinzione che la libera espressione grafica non è una fantasia nata dalla mancata conoscenza di alcune teorie, ma rappresenta bensì un’attività creativa che poggia sule basi solide. “Luquet si pone di fronte al bambino come un osservatore sensibile ma obiettivo e cerca di scoprire le leggi alle quali obbediscono le azioni e i fatti che egli constata” ed è questo il piano su cui è stato maggiormente discusso. L’interpretazione di Luquet è in chiave di realismo il quale appunto tende ad avvicinare il più possibile l’immagine all’oggetto; Tale realismo si manifesta in due forme essenziali, intellettuale e visivo, per cui il disegno è considerato come un procedimento che permette di rappresentare gli oggetti sia secondo la conoscenza che ne abbiamo e relativamente al modo in cui la concepiamo, sia secondo l’aspetto che offrono ai nostri occhi. Luquet ha dimostrato come il realismo intellettuale sia il linguaggio grafico del bambino per eccellenza e che quindi non è opportuno disprezzarlo o studiarlo usando come termine di paragone il realismo visivo appannaggio dell’adulto che ha già una sua cultura.