"Il mondo giapponese è qui rappresentato nella sapienza dell'impianto compositivo, nella delicatezza cromatica, nell'originalità dell'inquadratura e nell'accurata descrizione del particolare.
Dai tetti in primo piano si diparte in prospettiva aerea il fitto succedersi di facciate e di altri tetti che vanno rimpicciolendosi in lontananza, con ininterrotta continuità.
Non c'è posto per il cielo o per un elemento naturale. L'uomo ha imprigionato lo spazio occupandolo totalmente con la sua opera. Lo sviluppo frenetico della città ha rotto l'armonia e l'equilibrio con la natura" (Persini, Palladini et al., 2000, p. 150).
Rosa Persini, Maria Palladini et al., 2000, Lo sguardo innocente. L'arte, l'infanzia, il '900, catalogo della mostra, Mazzotta, Milano, p. 150.