Il cardinal Giovanni Antonio Davia (1660-1740), di origini bolognesi, donò nel 1726 all’Istituto delle Scienze di Bologna questa sfera armillare eliocentrica avente diametro di 80 cm (realizzata in legno e cartone da un autore ignoto).

La sfera rappresenta il Sistema solare secondo il modello copernicano: il Sole è al centro e tutti i pianeti gli girano intorno, soltanto la Luna ruota intorno alla Terra. I due anelli esterni rappresentano l’eclittica, ossia l’orbita della Terra attorno al Sole e l’equatore celeste, ossia il prolungamento verso il cielo dell’equatore della Terra. Sull’anello, che rappresenta l’eclittica, sono dipinte le costellazioni in cui dalla Terra e per effetto del suo moto di rivoluzione vediamo proiettarsi il Sole. L’alternarsi delle stagioni sulla Terra è dovuto all’inclinazione tra i due anelli (circa 23°).

Nel 1726 il sistema di Copernico godeva ancora della disapprovazione della Chiesa e pertanto l'Assunteria dell'Istituto, preoccupata di incorrere in problemi con le autorità ecclesiastiche, nonostante il dono venisse da un cardinale, diede disposizione affinché la sfera fosse affiancata da altre due rappresentanti i modelli di Tycho Brahe e di Tolomeo. Sfere che, tuttavia, non furono mai realizzate.