Similmente alla costellazione di Ofiuco anche quella di Orione (appartenente all’elenco delle 48 costellazioni antiche di Tolomeo) è attraversata, all’altezza della cintura, dall’equatore celeste, una caratteristica che rende le due costellazioni visibili da quasi tutte le località della Terra. Tuttavia, mentre l’Ofiuco è visibile durante l’estate dell’emisfero boreale (corrispondente all’inverno dell’emisfero australe), Orione è visibile durante l’inverno (boreale), essendo le costellazioni localizzate in posizioni opposte sulla sfera celeste. Vicino ad Orione vediamo, nell’immagine, altre cinque costellazioni antiche (incluse nell’elenco di Tolomeo): la lepre (una delle prede di Orione il cacciatore), i suoi due cani (del maggiore è visibile solo il muso entro cui spicca Sirio, la stella più luminosa del cielo), i Gemelli e la testa del Toro (contro cui Orione sta combattendo). Le ultime due costellazioni si trovano sull’eclittica, che in questa parte del globo celeste passa a Nord dell’equatore.
Secondo il mito greco, Orione era un gigante figlio di Poseidone e di Euriale (figlia di Minosse, il re di Creta). Un giorno sull’isola di Chio corteggiò Merope, figlia del re Enopio, che a causa di questo affronto lo fece accecare. Orione allora si rifugiò sull’isola di Lemno dove Efesto, impietosito, lo affidò al suo assistente Cedalione che lo condusse verso est ove grazie ad Eos (la dea dell’alba) il gigante riacquistò la vista. Orione sposò Eos e prese a cacciare ogni notte accompagnato dal suo fedele cane Sirio. Artemide (dea della caccia) si innamorò di lui e, nonostante avesse fatto voto di castità, gli rivolse delle esplicite offerte. Orione le declinò tutte, con gentilezza, spiegando alla dea che non avrebbe mai potuto tradire la moglie grazie a cui aveva riottenuto la vista. Artemide si rassegnò, ma quando vide che Orione si era invaghito delle Pleiadi (le sette figlie di Atlante e di Pleione) e aveva iniziato a molestarle, si adirò profondamente e chiese al suo fedele servo, lo Scorpione, di uccidere il gigante. Lo Scorpione si nascose nella capanna di Orione in attesa del suo rientro, all’alba, dopo una battuta di caccia. Quando Orione si addormentò, lo Scorpione sferrò il suo attacco letale su di lui e su Sirio che si era svegliato e cercava di difendere il suo padrone. Quando Zeus si accorse di quanto era successo, si adirò moltissimo, e folgorò lo Scorpione, poi pose in cielo Orione e Sirio in una posizione diametralmente opposta a quella dello Scorpione, in modo che quest’ultimo non potesse più nuocere al cacciatore.