Le prime mappe della “California”, l’odierna Baja California, mostravano questa parte del continente americano come una penisola affacciata sul Mar Vermijo, (l'attuale Golfo di California) da una parte e l'Oceano Pacifico dall’altra. L’esplorazione lungo le sue coste nel 1539 da parte dello spagnolo Francisco de Ulloa, conquistatore al seguito di Hernán Cortés, e successivamente le mappe dei cartografi fiamminghi Mercatore e Ortelius della fine del sec. XVI ne riportavano una rappresentazione corretta, ma già dal 1622 le cose cambiarono.
Inseguendo il mito dello Stretto di Anián, lussureggiante passaggio a nord-ovest che si pensava collegasse il continente americano a quello asiatico e l’Oceano Pacifico all’Atlantico, favorendo la rotta marina commerciale verso l'Estremo Oriente, gli entusiastici esploratori al servizio del re di Spagna erroneamente lo indicarono all’altezza della Baja California, (in realtà si tratta dello Stretto di Bering, situato molto più a settentrione, nel Mar Glaciale Artico). Così, nel corso del tempo essi decretarono l’insularità della “California” influenzando con le loro cronache cartografi e monarchi e a partire dal 1622 la penisola della California si trasformò in una isola! Ci volle un decreto di Ferdinando VI re di Spagna per definire una volta per tutte la geografia di questa parte del mondo nel 1747!
Anche importanti cartografi inglesi e olandesi nel corso del tempo furono soggiogati da questa chimera e così nei globi di Blaeu la “California” ora è una penisola ora un’isola.
E Matthäus Greuter? Ispirato nella sua produzione dai globi di Blaeu, nella sua edizione del 1632 ci regala ancora una California peninsulare.
LA CALIFORNIA PENISOLA
LA CALIFORNIA ISOLA