Jizō Bosatsu (Kşitigarbha)
Soggetto
Scultura buddhista giapponese
Descrizione

Questa figura dall'aspetto di monaco presenta alcune caratteristiche, come la gemma incastonata sulla fronte o le orecchie nastriformi, distintive dei Buddha e dei bodhisattva e che insieme al bastone khakkhara nella mano destra e la sfera nella mano sinistra (entrambi perduti) permettono di identificarla come Jizō Bosatsu (Kşitigarbha). Jizō Bosatsu è un bodhisattva che ha ricevuto l’insegnamento da Śākyamuni e si incarna sulla terra per salvare gli uomini: in questa statua lo vediamo rappresentato nel suo aspetto terreno. Il suo culto si diffuse a livello popolare a partire dal tardo periodo Heian come colui che salva dall’inferno le anime dei defunti e le guida in paradiso; veniva invocato anche per la salvezza dell’anima di chi era stato colto da morte improvvisa o infelice.
Dal caratteristico modo in cui i lembi della veste si incrociano all'altezza del petto si può ritenere che questa immagine sia legata al culto del santuario shintoista di Kasuga a Nara. A partire dall'XI secolo il sincretismo religioso e la crescente concretizzazione dell’immagine dell’aldilà portarono a considerare molte divinità shintoiste incarnazioni terrene dei Buddha ultraterreni; una delle quattro divinità venerate nel Kasuga taisha, Amagoyane no Mikoto, fu considerata un’incarnazione di Jizō Bosatsu. Molte statue di quest’ultimo, che iscrizioni dedicatorie e altre fonti ci indicano essere sicuramente legate al Kasuga taisha, presentano lo stesso abbigliamento, che riflette quello dei monaci dell’epoca. Del resto anche lo stesso Amagoyane no Mikoto è rappresentato come un monaco.
Questa tipologia di statua si può quindi considerare come duplice rappresentazione di Jizō Bosatsu e del dio in cui si incarna. Questa statua è molto simile a tre opere analoghe firmate da Zenkei (inizialmente noto come Zen’en), fondatore del Takama bussho, la bottega dedicata alla produzione di statue sacre all’interno del Kōfukuji, tempio strettamente legato al Kasuga taisha; alcune piccole differenze, come la resa del panneggio, fanno ritenere che la statua esposta non sia stata eseguita direttamente da Zenkei ma da artisti del suo ambiente.

Editore
Tokyo National Museum
Data
Periodo Kamakura, XIII secolo
Formato
altezza 97,6 cm
Tipo
Legno dipinto
Tipo documento
Riferimenti bibliografici

Capolavori della scultura buddhista giapponese​, a cura di Takeo Oku, Mondo Mostre, Roma 2016 (catalogo della mostra - Scuderie del Quirinale, Roma. luglio-settembre 2016).