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LA BIODIVERSITÀ "COLTIVATA" E I PAESAGGI ALIMENTARI

Denominazione della Struttura
Museo Etnografico della provincia di Belluno e del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi - Cesiomaggiore, Belluno
Città
Cesiomaggiore, Belluno
Indirizzo
Via Seravella, 1
Iniziativa del progetto
Anno Iniziativa
E-mail
museoseravella@provincia.belluno.it
Partenariati
Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
A chi è rivolta l’iniziativa
prima infanzia (0-5 anni)
scuola primaria (5-10 anni)
scuola secondaria di primo grado (11-13 anni)
scuola secondaria secondo grado (14-18 anni)
altro
tutti i pubblici
Numero di partecipanti
3 500
Rapporto con i curricoli scolastici
in ampliamento
Direzione educativa trasversale
Anno
Inizio 03/2001
Obiettivi del progetto

1. Preservare un patrimonio immateriale tradizionale sul rapporto uomo/natura, nella specifica declinazione della natura antropizzata, studio del patrimonio per cercare chiavi interpretative che consentano di definire, insieme ad altri soggetti, modelli di sviluppo sostenibile, anche in rapporto al turismo rurale. 2. Individuare le modalità tradizionali di utilizzo alimentare di agroecotipi soggetti a erosione genetica e di facilitare la trasmissione di questo patrimonio di conoscenze alle future generazioni.

Durata dell’attività
altro
Spazio dell’attività
sale del museo/archivio
altro
Descrivere in breve le conoscenze di base
Si svolgono le ricerche di carattere etnobotanico, le indagini sul terreno relative al sistema alimentare tradizionale e alle varietà coltivate. Si prevede l'allestimento di una sezione del museo sulla biodiversità "coltivata" e sulle pratiche alimentari tradizionali. Si organizzano incontri formativi.
Descrivere in breve l'approfondimento
Il museo opera all'interno di un'area montana di pregio paesaggistico, con le Dolomiti riconosciute dall'UNESCO "Patrimonio dell'umanità". In linea con la sua mission e con le indicazioni della Convenzione per la diversità biologica, studia e valorizza i saperi locali intorno alla natura, contribuendo alla definizione di nuovi modelli di sviluppo locale sostenibile. In collaborazione con il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e con numerose realtà di base, ha sviluppato una serie di azioni volte allo studio della "biodiversità coltivata", che hanno portato alla raccolta e valorizzazione di un importante patrimonio di beni immateriali sulle strategie e le pratiche di trasformazione del paesaggio agrario. Grazie alla collaborazione capillare di ricercatori e di alpigiani "custodi della biodiversità" è stato possibile censire agroecotipi che rischiavano l'erosione genetica, di provvedere alla creazione di campi/catalogo, con valenza didattica, di allestire una sezione del museo dedicata.
Il museo, in quanto presidio territoriale, è divenuto un luogo di mediazione, attivando una rete di relazioni forti e continuative con le comunità locali. Si è creato un circuito virtuoso tra i saperi degli antropologi e il saper fare dei custodi della diversità genetica, le conoscenze tecniche e filosofiche degli agricoltori biologici, le competenze professionali degli agronomi, le progettualità degli enti pubblici e quelle delle associazioni locali o internazionali come Slow Food.
Descrivere in breve la rielaborazione
Realizzazione di tavole etnobotaniche sulle principali varietà di mele e pere coltivate nel territorio. Coltivazione di un campo didattico sulla biodiversità vegetale in collaborazione con le scuole locali; gestione di un apiario/scuola.
Breve descrizione del progetto
Sono previste ricerche di carattere etnobotanico, indagini sul terreno relative al sistema alimentare tradizionale e alle varietà coltivate, creazione del campo e orto didattico nelle immediate pertinenze del museo. Si realizzano tavole etnobotaniche sulle principali varietà di mele e pere coltivate nel territorio. E' prevista la collaborazione con il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e con l'Istituto di Stato per l'Agricoltura per la realizzazione di campi/catalogo, al fine di preservare le specie vegetali locali più interessanti e la collaborazione con l'Istituto di genetica di Lonigo per il recupero di varietà locali di cereali. Si potenziano le collaborazioni con cooperative agricole locali e scuole del territorio per progetti di ripristino delle coltivazioni di canapa. In una sezione del museo si espongono materiali sulla biodiversità "coltivata" e sulle pratiche alimentari tradizionali. Attraverso i percorsi didattici si sperimentano le potenzialità del museo con l'attenzione all'accessibilità per utenti con maggiori difficoltà.
Risultati del progetto
1) Realizzazione di un Archivio con i materiali raccolti a disposizione degli utenti e dei ricercatori.
2) Raccolta e scambio di sementi.
3) Realizzazione di materiali audiovisivi.
4) Sperimentazione di pratiche colturali.
5) Creazione del campo didattico.
7)Pubblicazioni.
Indica quali sono le modalità che hanno garantito la fruizione del patrimonio
La coltivazione di un campo didattico sulla biodiversità vegetale in collaborazione con le scuole locali; sperimentazione di percorsi didattici, incontri formativi e workshop con attenzione all'accessibilità per utenti con maggiori difficoltà; sperimentazione di pratiche colturali.
Continuità del progetto negli anni
tendenzialmente permanente
Materiali richiesti per l'attività
Materiali prodotti
audiovisivi - video
audiovisivi - fotografie
audiovisivi - audio
cartacei - documentazioni
altro
ricerche, indagini sul terreno
educazione ambientale
stabile
territorio
recupero di varietà locali di cereali
realizzazione di campi/catalogo; tavole etnobotaniche