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Agire, scegliere, vivere in libertà

Manifestazione per la legalizzazione dell'aborto - 1976
Descrizione

Ai movimenti rivoluzionari di fine anni sessanta, conseguirono cambiamenti radicali che portarono le donne a modificare per sempre la percezione che avevano di se stesse. 

Il peso della maternità aveva da sempre gravato come una condanna su di esse, in quanto costrette a rischiare la vita con pratiche clandestine di fronte a concepimenti inattesi, che per ragioni morali, materiali e personali non potevano portare avanti. Fino ad allora infatti il codice Rocco di epoca fascista, all’articolo 533 definiva l’aborto come “un reato contro la stirpe”, aggiungendo un tono di colpevolezza nei confronti delle donne che lo andavano a considerare.  

Grazie alla radicale Adele Faccio, prese forma il Cisa (Centro informazione sterilizzazione e aborto) uno dei primi consultori autogestiti che si iniziavano ad aprire tra il 1970 e il 1974, all’interno dei quali, tramite la divisione in piccoli gruppi, venivano spiegati alle interessate i metodi contraccettivi e come si sarebbe svolta l’interruzione di gravidanza, informazioni spesso inaccessibili ad esse perché associate ad argomenti tabù, ma fondamentali ai fini della loro scelta. 

Le radici di questa conquista risalgono in particolare al 1973 quando ai metodi di propaganda delle femministe, si aggiunse anche l’autodenuncia per aborto e una raccolta firme per il referendum abrogativo degli articoli del (sopra citato) codice Rocco: si sentiva la necessità di una legge che regolasse e non punisse l’interruzione di gravidanza, considerata un problema di coscienza legato ad una sfera decisionale autonoma e individuale della donna, a prescindere dal coinvolgimento politico o dalla fascia sociale di appartenenza. Si deve attendere però fino al 1978 per una legge che regoli le modalità di accesso all'aborto.  

“Aborto libero, gratuito e assistito” queste le parole chiave dei movimenti femministi che credevano fortemente nel legame tra emancipazione sociale e tematiche sessuali, da ricondurre a scelte consapevoli, responsabili e libere per tutte.

Bibliografia

Immagini: Rivista "Noi Donne" e Rivista "Abbiamo conquistato una legge contro l'aborto clandestino, difendiamola tutti"

Documenti: D'Amico M., Una parità ambigua, capitolo 9

Punto di partenza: Colarizi S., Un paese in movimento

Autore/i
Battistini Chiara
Consiglio Eleonora
Ricci Martina
Sarale Susanna