
Forme, facce, corpi s’incastrano come in un puzzle, come cellule in continua trasformazione: un groviglio inestricabile di segni che inventa un alfabeto che porterà a Jean Dubuffet la notorietà internazionale. Inizia l’attività di pittore solo dopo i quaranta anni; le sue opere, svincolate da ogni sovrastruttura culturale e contraddistinte da colori vivaci e contorni deformati, ricordano il tratto immediato dell’espressione grafica dei bambini. Descrive paesaggi a texture monocrome con materiali inediti: sabbia, mastice, catrame, rifiuti. Nel 1962 il percorso artistico di Dubuffet subisce una svolta con il ciclo de L’Hourloupe: una scrittura automatica realizzata con i tratti banali del pennarello, della biro, che si mischiano al colore acrilico in una resa formale ipnoticamente moderna. Una scrittura-pittura schematica, irregolare, incessante che prolifera da se stessa e su se stessa. E come una scrittura può creare tutto: più la pratichi e più ti rimanda nuove immagini, nuove forme, nuove intuizioni. E come una pittura ti insegna a dosare i colori, a valutare gli spazi, le pause.
http://www.dubuffetfondation.com
©Adagp, Paris, 2010
Mostre
Jean Dubuffet e l’Italia, Centro d’Arte Contemporanea, Lucca, febbraio-maggio 2011
I Dubuffet di Dubuffet. Opere della donazione Dubuffet al Musée des arts décoratifs di Parigi, Spazio Oberdan, Milano, maggio-luglio 2000
Barilli R. (a cura di), Jean Dubuffet e l’arte dei graffiti, Mazzotta, Milano, 2002
Barilli R., Dubuffet. Oggetto e progetto, il ciclo dell’Hourloupe, Fabbri, Milano, 1976
Barilli R., Dubuffet materiologo, Alfa, Bologna, 1962
Bond A. (a cura di), Body. Marina Abramovic, Bookman Schwartz, Melbourne, 1997, catalogo della mostra tenuta a Sidney nel 1997
Dubuffet J., Asfissiante cultura, Milano, 2006
Dubuffet J., Non-lieux, Musée national d’art modern Centre Georges Pompidou /Fondation Jean Dubuffet, Paris, 1985
Dubuffet J., Les assemblages de Jean Dubuffet. Signes, sols, sorts, XXe siècle, F. Hazan, Paris 1958
Trucchi L., Dubuffet, Giunti, Collana Atr Dossier, Firenze, 2001